Le stelle sono oggetti che mostrano generalmente una stabilità che sfida i millenni: a parte la precessione e gli impercettibili moti propri, lo splendore delle stelle, generalmente, non sembra essersi modificato rispetto alle descrizioni che ci hanno lasciato i nostri progenitori. Oggi però sappiamo che molte stelle in realtà presentano nel tempo delle variazioni nella luminosità che possono essere o no regolari e più o meno vistose. Definiamo queste stelle variabili, e il loro studio è di importanza fondamentale per la comprensione dell’evoluzione stellare. La loro storia ha inizio nel 1596 quando Fabricius osservò, nella costellazione della Balena (Cetus) una stella che non aveva mai visto prima.

Le stelle variabili , abbiamo visto , sono astri la cui luminosità cambia. Una curva di luce è il grafico della luminosità di una stella variabile in funzione del tempo. Osservando una curva di luce si può vedere come si è comportata la stella in passato, e tentare di predire che cosa farà in futuro. Gli astronomi utilizzano questi dati anche per creare modelli dei processi astrofisici all’interno della stella. Ciò può esserci di grande aiuto per capire come funzionano questi oggetti. 

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Ecco un sommario dei vari tipi di dati disponibili nelle curve di luce dell AAVSO :
·         Visuale: si tratta di un’osservazione di una stella variabile eseguita da un osservatore con un normale telescopio. Significa che l’osservatore ha visto la stella di luminosità X alla data e ora Y.
·         Più debole di: talvolta la stella è troppo debole per essere vista dall’osservatore. Quando ciò si verifica, l’osservatore riporta la stella più debole vista nel campo. Questi casi si indicano con più debole di perché la stella variabile era più debole della luminosità riportata.
·         Media: si tratta della media corrente di tutti i dati riportati. Il valore Media grafico dice al computer su quanti giorni calcolare ciascuna media. Questo valore andrà adattato alla frequenza delle osservazioni. Le barre di errore rappresentano la deviazione standard a un sigma.
·         CCDV: si tratta di osservazioni eseguite con un CCD e un filtro V di Johnson. Le osservazioni CCDV tendono ad essere più accurate di quelle visuali (ma non sempre).
·         CCDB: osservazioni CCD con un filtro B di Johnson.
·         CCDI: osservazioni CCD con un filtro Ic di Cousins.
·         CCDR: osservazioni CCD con un filtro R di Cousins.
·         Dati discrepanti: si tratta di dati classificati come discrepanti da un membro dello staff AAVSO, in base alle regole per la convalida dei dati. Contattare (aavso AT aavso.org) per ulteriori informazioni.
·         Date: il database osservativo su cui si basano le curve di luce viene aggiornato ogni dieci minuti, così puoi ottenere dati quasi in tempo reale. Per ora i dati sulle curve di luce sono disponibili solo fino al 1961, ma probabilmente in futuro saranno rese disponibili date anteriori.

 

CONCLUSIONE

 Un importante progetto osservativi e di riduzione dati da portare avanti , presso lì Osservatorio Astronomico di Tavolaia, è sicuramente la misura di luminosità delle stelle variabili. La strumentazione disponibile è perfettamente adeguata a questo tipo di campagna osservativa,  mancano solamente i filtri il cui ordine di acquisto dovrebbe essere già stato inoltrato dall’Amministrazione Comunale.

Si sottopone pertanto tale programma osservativi al Comitato di Gestione dell’ Osservatorio di Tavolaia.

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3 Commenti per articolo “Programmi osservativi - Proposta n.2”

  1. Lola ha scritto:

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  2. zpchpnkpgl ha scritto:

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  3. bgeehpfs ha scritto:

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