Gemelli (Gemini)
scritto da Roberta Biagi , tratto da www.isaacnewton.it )


Già prima del mito greco dei Diòscuri, Castore e Polluce, i gemelli figli di Zeus, la costellazione dei Gemelli era associata ad una coppia di esseri di natura terrestre: dalle due piante germoglianti dell’antico Egitto (dove tale costellazione era anche identificata con le due fasi - giovinezza e maturità - della vita di Horus), alle due caprette dei Fenici, alla coppia di giovanetti mesopotamici, ai gemelli Aswin, dei Veda indiani, fino ad arrivare, nella Roma classica, ai leggendari Romolo e Remo.Il mito classico ci è noto: Leda, moglie di Tindaro re di Sparta, aveva deposto un uovo, dal quale nacquero Castore e Polluce, insieme ad Elena e Clitennestra; a seconda delle versioni, i quattro erano figli del sovrano o di Zeus (che avrebbe posseduto Leda, trasformato in cigno), oppure Polluce ed Elena sarebbero stati progenie divina, mentre gli altri due terrena (avendo giaciuto Leda, nella stessa notte, sia con Zeus che con il legittimo consorte).

I Diòscuri rapirono le promesse spose dei cugini Ida e Linceo (figli di Afareo, fratello di Tindaro); da qui o, più probabilmente, da una diversa contesa, iniziata per burla, nacque il motivo dello scontro che ebbe poi un tragico epilogo.

I quattro giovani, infatti, rubarono molti capi di bestiame nella regione dell’Arcadia; per dividersi il bottino, Ida fece in quattro parti un bue e stabilì che colui che, per primo, avesse terminato di mangiare il proprio quarto, avrebbe scelto i propri animali, e così di seguito per il secondo, il terzo ed infine il quarto.

Ida terminò prima degli altri ed aiutò Linceo a finire il proprio quarto, cosicchè i due Afareidi ottennero i capi migliori, a discapito di Castore e Polluce. Questi ultimi, seguiti i cugini per protestare contro la loro disonestà, non riuscirono a trovarli, per cui si impadronirono del loro bestiame. Da qui scaturì un duello cruento che vide sopravvivere il solo Polluce, l’unico di natura divina. Ma Polluce, che non poteva sopportare di separarsi dal fratello, chiese a Zeus di farlo morire con lui. Zeus porpose al figlio due alternative: vivere da solo sull’Olimpo con gli altri immortali, oppure vivere con il gemello un giorno sull’Olimpo e uno nell’Ade. Polluce, senza esitazione, scelse la seconda possibilità e da allora i due gemelli appartennero un giorno alla luce e un giorno all’ombra.

Lascia un commento: